Napoli – Trasmetteva dal carcere video su Tik Tok in cui cantava canzoni neomelodiche e faceva festa con una pizza appena sfornata. Nonostante il volto parzialmente coperto è stato riconosciuto Francesco Pio Valda, il giovane considerato legato al clan Aprea-Valda e accusato dell’omicidio di Francesco Pio Maimone, il 18enne pizzaiolo ucciso da un colpo di pistola esploso il 20 marzo scorso sul lungomare di Napoli.
Nel video, segnalato dalla Squadra Mobile di Napoli alla Questura di Terni, compaiono tre giovani uomini, di cui due con il volto coperto da sciarpe, che intonano brani neomelodici e festeggiano. I tre sono stati tutti identificati: due sono campani, il terzo, l’unico con il volto scoperto, è siciliano. Proprio grazie a quest’ultimo è stato possibile risalire all’identità dei due con il volto coperto. Durante una perquisizione in cella eseguita lo scorso 13 dicembre è stato quindi trovato il dispositivo telefonico.
Secondo quanto si apprende, nel corso della perquisizione, è stato ritrovato e sequestrato un mini cellulare che, malgrado le dimensioni, era dotato di telecamere idonee alle videoregistrazioni. Sono stati individuati e sequestrati anche gli indumenti che avevano utilizzato per celare il volto durante le riprese. I tre sono stati denunciati per “accesso indebito a dispositivi idonei dalla comunicazione”. I ragazzi sono tutti detenuti per reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti, omicidio e associazione di tipo mafioso.
Tra poche settimane Valda affronterà il processo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, un 18enne aspirante pizzaiolo totalmente estraneo ai contesti criminali. Il 23enne ritenuto il “killer degli chalet” è accusato dall’Antimafia di aver sparato all’impazzata durante una lite con un altro gruppo di ragazzi legati ai clan di camorra napoletani semplicemente perché qualcuno gli aveva pestato il piede sporcare la sua scarpa griffata. A perdere la vita fu appunto Maimone, colpito a morte da un proiettile esploso ad altezza d’uomo, ma totalmente estraneo alla vicenda e a quei contesti malavitosi. Il 23enne è il figlio di un affiliato al Clan Cuccaro ucciso in un agguato di camorra nel 2013, ed è attualmente detenuto nel carcere di Terni.