La morte del detenuto nel carcere di Poggioreale a Napoli è al centro di un’indagine, con l’ipotesi di omicidio che sta emergendo. Durante un primo esame, sono stati trovati segni di violenza sul corpo, in particolare un ematoma che l’autopsia potrà chiarire. La Procura ha aperto un’indagine e il fascicolo è stato sequestrato. Gli agenti della Scientifica hanno effettuato rilievi nella cella, mentre i compagni di detenzione della vittima, residente a Secondigliano, sono stati già interrogati. È un mistero che rivela il profondo malessere all’interno delle carceri. Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Spp, ha lanciato l’allarme sulla situazione delle carceri, denunciando che la politica non affronta l’emergenza. Si teme che possano verificarsi altre rivolte, come già accaduto all’inizio dell’anno, a causa di un diffuso senso di impunità. Lunedì prossimo, il sindacato degli agenti penitenziari terrà una conferenza stampa davanti al carcere. Di Giacomo afferma che la criminalità organizzata e i detenuti più violenti cercano di dimostrare la loro forza contro lo Stato, approfittando dell’impunità per i reati commessi in carcere. L’Amministrazione Penitenziaria mostra la sua incapacità, mettendo a rischio gli agenti penitenziari. Non è più tollerabile uno Stato che non garantisce la legalità nelle carceri e non riesce a proteggere la vita dei detenuti e la sicurezza dei propri dipendenti.

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