La Procura di Avellino è tra i tredici uffici giudiziari che sono finiti nel mirino del Ministero della Giustizia. Il governo ha deciso di monitorare i rapporti tra magistratura e stampa, così come i nomi delle inchieste. L’ispettorato generale del ministero ha avviato un’indagine lo scorso settembre su tredici Procure per verificare come comunicano ai giornalisti sui procedimenti penali in corso. Oltre ad Avellino, sono coinvolti anche gli uffici di Brescia, Cagliari, Catanzaro, Ferrara, Frosinone, Latina, Livorno, Rimini, Rovigo, Tempio Pausania, Torino e Vercelli.

Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, ha dichiarato in aula a Montecitorio che è in corso un’attività di monitoraggio con esiti diversi. Ha citato il decreto del 2021 che impone ai magistrati di comunicare solo attraverso comunicati stampa o conferenze stampa e vieta di fornire informazioni al di fuori di questi mezzi. Ha inoltre evidenziato che in caso di violazione, ci potrebbero essere conseguenze disciplinari per i magistrati. L’obiettivo del governo è verificare che le azioni dei procuratori siano motivate correttamente e che ci sia un interesse pubblico che giustifichi l’autorizzazione a conferenze stampa e comunicati delle Procure.

Non solo, gli ispettori si stanno anche interessando ai nomi delle inchieste. In risposta a un’interrogazione parlamentare, il sottosegretario ha assicurato che il Ministero intende estendere il monitoraggio anche alla denominazione dei procedimenti penali, al fine di evitare una spettacolarizzazione mediatica. Gli accertamenti continueranno secondo un calendario preciso e coinvolgeranno gradualmente tutte le altre Procure.

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