Il 26 gennaio 2024, Alberto Rizzotto, 40 anni, è morto a seguito della caduta di un pullman da un’altezza di oltre 10 metri, che ha causato lo sfondamento del suo cranio. L’indagine affidata alla cardiologa Cristina Basso, dell’Università di Padova, ha escluso la presenza di anomalie patologiche nel sistema cardiaco di Rizzotto. Il quarantenne si era sottoposto regolarmente ai controlli medici previsti per i conducenti di mezzi pubblici senza riportare alcuna prescrizione. Nonostante il primo esame non avesse evidenziato problemi di salute, Rizzotto si era recato in ospedale per motivi non correlati al cuore. La sua morte, insieme a quella di altre 20 persone, è stata causata dallo schiacciamento del pullman, che si è sfracellato al suolo. Le indagini sono ancora in corso per determinare le cause dell’incidente, concentrandosi sulla sicurezza dell’infrastruttura e del veicolo. La perizia è stata affidata a Placido Migliorino, funzionario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha già svolto accertamenti sul Ponte Morandi di Genova. I lavori di ristrutturazione sul tratto del cavalcavia in cui è avvenuto l’incidente erano appena iniziati. Al momento, sono indagati tre funzionari del Comune di Venezia e l’amministratore delegato de LaLinea.

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