Benevento. Deceduto al Santobono nel gennaio 2022, a giudizio una 26enne per maltrattamenti
Benevento.
Ha detto no allo slittamento dell’udienza chiesto dal difensore (che aveva anche preannunciato la possibilità di ricorso ad un rito alternativo) per motivi di salute, per l’assenza della causa del legittimo impedimento, e, dopo la discussione – l’imputata è stata assistita da un legale di ufficio -, ha disposto il rinvio a giudizio.
E’ quanto deciso dal gup Maria Di Carlo per J. C. la 26enne di Benevento accusata di aver maltrattato ripetutamente, almeno sei settimane prima che il cuore del piccolo si fermasse per sempre, il figlioletto di 5 mesi, morto il 28 gennaio del 2022 al Santobono di Napoli. Il processo partirà il prossimo 7 maggio dinanzi alla Corte di assise.
Difesa dall’avvocato Gerardo Giorgione, alla donna vengono attribuite una serie di condotte nei confronti del bimbo che gli avrebbero procurato lesioni inquadrabili nella cosiddetta sindrome del bambino maltrattato.
Erano state queste le conclusioni del medico legale Emilio D’Oro, del neurochirurgo Tommaso Tufo e della neonatologa Beatrice Leopardo, che avevano curato l’autopsia, stabilendo che la morte era stata causata da un’emorragia cerebrale post traumatica causata da una lesione da scuotimento della testa. Gli stessi specialisti avevano poi accertato anche la presenza di una serie di fratture, più o meno consolidate, ai polsi, al torace ed agli arti inferiori.
Tutto era iniziato il 16 gennaio del 2022, quando il piccolo era stato ricoverato al Fatebenefratelli di Benevento. Dopo alcuni giorni era tornato a casa, ma la sera del 25 gennaio era stato trasportato d’urgenza, evidentemente perchè stava male, al pronto soccorso del San Pio di Benevento dove era stato sottoposto ad una Tac e dichiarato in prognosi riservata.
Ne era stato disposto l’immediato trasferimento, compiuto in elicottero, al Santobono, dove, nonostante gli sforzi dei medici, aveva smesso di vivere. I militari avevano raccolto una serie di dichiarazioni dalle quali sarebbe emerso un colpo accidentale con una spazzola, poi gettata perchè rotta, inferto da una cuginetta al bimbo.
Per il padre la nonna paterna della vittima, parti civili, gli avvocati Vincenzo Sguera e Fabio Russo.