Durante dei lavori domestici, un giovane di 22 anni di Stabia si è ferito alla mano con una vecchia porta arrugginita. Dopo circa una settimana, sono comparsi i sintomi tipici del tetano. È stato portato al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia con segni terribili della malattia: contratture spastiche dei muscoli del tronco e impossibilità di aprire la bocca, insieme a spasmi e gravi difficoltà respiratorie.
La situazione è stata subito valutata dai medici dell’ospedale, che lo hanno ricoverato immediatamente in terapia intensiva grazie all’intervento della dottoressa Maria Josè Sucre, direttore dell’anestesia, rianimazione e terapia del dolore, e della responsabile Stefania Ciceraro. Le cure successive sono state supervisionate da un team multidisciplinare composto da neurologi, cardiologi, anestesisti.
Attualmente il paziente, che non aveva ricevuto il richiamo del vaccino, è ancora in terapia intensiva ma il peggio è passato e non è più in pericolo di vita. Il tetano, nelle condizioni in cui si trovava il ragazzo, ha un tasso di mortalità del 90 per cento.
Il caso è stato segnalato all’Istituto Superiore di Sanità per l’importanza delle azioni preventive. È anche un caso studio a causa dell’alto tasso di mortalità, ma dimostra che il riconoscimento tempestivo della malattia e l’intensificazione immediata delle cure possono evitare la morte del paziente.