Il Comune di Sparanise, in provincia di Caserta, si trova al centro di una vicenda che ha portato al suo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Nel dicembre 2021, l’allora sindaco è stato coinvolto in un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha rivelato presunti reati di turbativa d’asta e corruzione legati a gare d’appalto per i servizi sociali. Queste gare sarebbero state vinte da cooperative legate al clan dei Casalesi.

L’ex sindaco, Salvatore Martiello, ha presentato un ricorso contro lo scioglimento del consiglio comunale, ma la decisione della prima sezione ha respinto il suo appello confermando le accuse. Il Ministro ha deciso di sciogliere l’amministrazione locale a causa dell’ingerenza dell’ex sindaco nelle procedure di gara, con l’obiettivo di favorire società legate alla criminalità.

Le motivazioni della decisione sottolineano che ci sono elementi sufficienti a dimostrare il coinvolgimento del sindaco nelle infiltrazioni mafiose nel Comune di Sparanise. Questi elementi sono stati considerati “concreti, univoci e rilevanti”, giustificando così lo scioglimento del consiglio comunale per evitare ulteriori rischi di infiltrazioni.

Questa vicenda dimostra quanto sia importante combattere la presenza della criminalità organizzata nei comuni italiani e garantire la trasparenza e l’onestà nelle amministrazioni locali. Il caso di Sparanise è un esempio di come la lotta alla mafia sia una priorità per la sicurezza e il benessere dei cittadini.

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