Il capo dipartimento di Cardiochirurgia presso la torre cardiologica del Ruggi, Enrico Coscioni, ha risposto alle domande del giudice e ha spiegato tecnicamente il suo operato nel caso dell’intervento del paziente Umberto Maddolo, poi deceduto, per oltre tre ore. Gli interrogatori dei cinque medici sospesi si sono conclusi con lui, su richiesta della procura di Salerno rappresentata dal pubblico ministero Licia Vivaldi. Ora sarà il sostituto procuratore della Repubblica a dover esprimere il proprio parere sulla richiesta di revoca dell’interdizione all’esercizio della professione per un periodo di un anno per Coscioni, nove mesi per Pietro Toigo e Gerardo Del Negro, sei mesi per Francesco Pirozzi ed Aniello Puca.
Durante gli interrogatori, sia Coscioni che Del Negro hanno spiegato dettagliatamente il loro operato durante l’intervento e le complicazioni che si sono verificate. Si è parlato della garza lasciata nel cuore del paziente, ma entrambi i medici hanno sottolineato che questo non è stato determinante per la morte del paziente, che aveva già altre patologie che hanno influenzato il suo stato di salute.
Coscioni ha fornito dati sul numero di interventi eseguiti nella torre cardiologica, evidenziando che il tasso di mortalità dei pazienti era inferiore alla media nazionale per questo tipo di intervento. Ha inoltre spiegato che nella cartella clinica aveva segnato la mancanza della garza, quindi i colleghi della Rianimazione erano a conoscenza della situazione.
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha garantito che l’attività della torre cardiologica sarà mantenuta ai massimi livelli nonostante l’inchiesta in corso. Il gip ha riconosciuto quattro profili di responsabilità a carico di Coscioni e della sua equipe, riguardanti la preparazione, l’esecuzione e la gestione dell’intervento chirurgico.
In conclusione, l’inchiesta continua e si attendono ulteriori sviluppi sulla vicenda. La trasparenza e la correttezza nell’operato dei medici sono fondamentali per garantire la sicurezza e la salute dei pazienti.