Il vescovo di Manfredonia, Franco Moscone, ha pronunciato parole durissime durante l’omelia ai funerali del maresciallo Francesco Pastore, definendo la loro morte un assassinio e un crimine. Ha sottolineato che fare uso di sostanze stupefacenti equivale ad armarsi e ha evidenziato che Cristo si è fermato ad Eboli, riferendosi al luogo dell’incidente stradale in cui sono deceduti i due militari.
I funerali dei due militari, il maresciallo Francesco Pastore e l’appuntato scelto Francesco Ferraro, si sono svolti contemporaneamente a Manfredonia e Montesano Silentino. I feretri avvolti nel tricolore, i picchetti d’onore e la partecipazione di amici, parenti e cittadini hanno reso omaggio alla grande famiglia dei carabinieri e alle Istituzioni.
La fidanzata di Francesco Ferraro ha voluto ricordare il loro amore e ha espresso il dolore per la sua perdita. Anche l’anziana nonna del giovane appuntato, distrutta dal dolore, ha salutato il nipote dalla porta di casa. I funerali si sono tenuti con la partecipazione di autorità e migliaia di cittadini, dimostrando vicinanza alle famiglie colpite dalla tragedia.
I vertici dell’Arma dei carabinieri hanno espresso il loro cordoglio e promesso di non lasciare sole le famiglie dei militari deceduti. Il generale di Corpo d’Armata Teo Luzi ha elogiato il maresciallo Francesco Pastore come un ragazzo straordinario, attaccato alla divisa. Il comandante interregionale dei Carabinieri di Napoli, Antonio De Vita, ha dichiarato che Francesco Ferraro sarà la stella polare nel loro impegno quotidiano.
Le parole di conforto e di solidarietà da parte delle autorità e della comunità sono state un segno di unità e sostegno per le famiglie colpite da questa tragedia. La morte dei due militari è stata definita un assassinio e un crimine, evidenziando il pericolo dell’uso di sostanze stupefacenti.