Una sentenza storica è stata emessa dall’Ospedale Piemonte e Regina Margherita di Messina, condannato al risarcimento dei danni per una grave patologia epatica sviluppatasi a seguito di un intervento chirurgico. Questa decisione epocale ha riconosciuto il diritto al risarcimento per gli eredi di una vittima di malasanità, aprendo così nuove prospettive nel campo della giustizia sanitaria.
Il paziente, durante la sua degenza presso l’ospedale, è stato sottoposto a un intervento chirurgico e ha ricevuto una emotrasfusione che gli ha fatto contrarre il virus HCV, evolvendosi poi in cirrosi epatica. Nonostante le precedenti decisioni sfavorevoli del Tribunale di Palermo e della Corte d’Appello, la Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, riconoscendo la non prescrizione del diritto al risarcimento dei danni.
Secondo la Corte di Cassazione, nella presenza di danni a lungo termine come in questo caso, la prescrizione non inizia dal momento del fatto lesivo, ma dal momento in cui si manifesta la patologia, collegata a un fatto illecito portatore di responsabilità. I sintomi clinici dell’infezione da HCV si sono manifestati solo dopo circa vent’anni dalla degenza, portando alla morte del paziente.
Dopo aver ottenuto l’indennità prevista dalla legge per i soggetti colpiti da sangue infetto, il danneggiato e i suoi eredi hanno lottato con determinazione per ottenere giustizia contro il Ministero della Salute e l’Ospedale Siciliano. Gli avvocati Michele Francesco Sorrentino, Pierlorenzo Catalano e Filippo Castaldo, insieme al medico-legale Dott. Marcello Lorello e allo studio legale Carrara, dell’Avv. Francescopaolo Carrara, hanno rappresentato con impegno gli interessi dei familiari della vittima, ottenendo un risarcimento di oltre un milione di euro.
Questa sentenza non solo porta giustizia alla vittima e alla sua famiglia, ma rappresenta anche un importante precedente per la tutela dei diritti dei pazienti e per la responsabilizzazione delle strutture sanitarie nel garantire un trattamento sicuro e conforme agli standard medici più elevati.