L’orrore vissuto nel carcere minorile Beccaria di Caserta è stato raccontato da alcuni agenti della polizia penitenziaria, che hanno considerato il loro arresto come un momento liberatorio. Sono 13 gli agenti indagati per maltrattamenti e torture, di cui quattro sono casertani.
Giuseppe Di Cerbo e Salvatore Imbimbo sono stati arrestati e sospesi dal servizio, mentre Salvatore Bonavolontà e Giuseppe Tramontano sono stati solamente sospesi. Durante gli interrogatori, sono emerse diverse versioni e punti di vista tra gli agenti. Alcuni hanno ammesso gli errori commessi, altri hanno pianto e alcuni hanno addirittura dichiarato di considerare l’arresto come un sollievo.
Si è scoperto che al Beccaria si lavorava in condizioni estreme, con turni massacranti, mancanza di ferie, caos organizzativo e scarsa disponibilità di personale. Gli agenti lamentavano anche la mancanza di una formazione adeguata per gestire i giovani detenuti problematici.
La situazione all’interno del carcere minorile sembra essere stata molto difficile per gli agenti, che si sono trovati a fronteggiare situazioni estreme senza il supporto e le risorse necessarie. Speriamo che questa vicenda possa portare a un cambio positivo nelle condizioni di lavoro e nel trattamento dei detenuti all’interno della struttura.