Il cuore di una madre è davvero infinito, e a volte può portare a gesti estremi. È il caso della madre di un detenuto che è stata denunciata per aver tentato di far entrare della sostanza stupefacente all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni di Airola, nel Beneventano. Grazie all’attenta opera della Polizia Penitenziaria, il tentativo è stato sventato e la donna è stata denunciata a piede libero.

Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria ha elogiato il lavoro del personale di Airola, che nonostante le difficoltà riesce a contrastare l’ingresso di droga e oggetti non consentiti nelle carceri. È importante riconoscere il lavoro svolto da questi uomini e donne che, nonostante la mancanza di strumentazione tecnologica adeguata e la carenza di personale, riescono a svolgere il loro compito con dedizione e spirito di abnegazione.

Il problema dell’ingresso di droga in carcere è sempre più frequente, soprattutto a causa del numero crescente di tossicodipendenti ristretti nelle carceri italiane. È fondamentale trovare soluzioni a questa situazione, garantendo cure adeguate al di fuori del carcere per coloro che ne hanno bisogno. Inoltre, è importante intensificare le attività di prevenzione e utilizzare strumenti come le unità cinofile per contrastare i tentativi illeciti di ingresso di droghe in carcere.

È necessario anche adattare le politiche di gestione e trattamento alla popolazione detenuta minorile, che presenta profili criminali sempre più complessi e precoci. La realtà delle carceri minorili italiane è più problematica di quanto si possa immaginare, e è importante affrontarla con determinazione e consapevolezza.

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