Un ex calciatore del Napoli che ha vinto lo scudetto con Maradona nel 1987 e un tifoso sfegatato degli azzurri che si spaccia per carabiniere si trovano al centro di una vicenda che ha portato a un processo a Roma. Carmine Cascio, noto come il “re dei raggiri”, è accusato di contraffazione e ha già precedenti per truffa, estorsione e maltrattamenti. La storia inizia con una cena tra Cascio, l’ex calciatore Bruno Giordano e sua moglie. Durante la serata, Cascio offre di risolvere un problema legato alla patente del figlio di Giordano, ritirata per guida in stato d’ebbrezza. Si spaccia per un maresciallo dell’Arma e promette di risolvere la situazione. Dopo aver consegnato un permesso di circolazione falso, il figlio di Giordano viene nuovamente fermato e la patente viene ritirata per altri due anni. Le indagini rivelano che Cascio si spaccia da anni per carabiniere, facendo favori a pagamento. La lista dei suoi precedenti è lunga, con condanne per truffa, estorsione e maltrattamenti. La situazione si complica ulteriormente quando si scopre che Cascio ha minacciato e estorto denaro alla sua ex compagna, un’agente di polizia. La sua storia di inganni e crimini lo ha portato di fronte al Tribunale di Roma, con l’accusa di contraffazione.