Enrico Coscioni rimane al timone dell’Agenas, almeno per il momento. La Conferenza Stato-Regioni ha respinto la richiesta di sospensione del professionista salernitano dalla carica di presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, non avendo raggiunto un accordo con le Regioni Campania e Puglia. Tuttavia, se entro trenta giorni non sarà raggiunto un accordo, il Governo potrà intervenire autonomamente motivando la decisione. Questo è quanto previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo del 28 agosto 1997.

La vicenda riguarda la richiesta del Ministero della Salute di sospendere Enrico Coscioni dalla carica di presidente dell’Agenas. La decisione del presidente del Consiglio dei ministri è stata presa prima che il Tribunale del Riesame di Salerno si pronunciasse sull’appello presentato dalla Procura locale. Il gip aveva respinto la richiesta di sospensione, ma il Consiglio dei ministri ha ritenuto che i fatti addebitati a Coscioni nell’esercizio della professione medica potessero influenzare anche il suo ruolo di presidente dell’Agenas.

Il caso ruota attorno al decesso di un paziente operato da Coscioni, nel corso del quale è stata rinvenuta una garza nel corpo del paziente. Dopo le indagini e l’autopsia, è emerso che la garza era stata “dimenticata” durante l’intervento chirurgico. Questo episodio ha portato alla sospensione di Coscioni dall’attività medica per un anno.

La situazione è ancora incerta e il futuro di Enrico Coscioni alla guida dell’Agenas dipenderà dall’esito delle prossime decisioni.

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