Assolto perché il fatto non sussiste. Questa è stata la sentenza emessa dal giudice monocratico Marzia Pellegrino nei confronti di Plinio Di Bello, ex affiliato al clan dei Casalesi, accusato di tentata estorsione, atti persecutori e detenzione illecita di arma da taglio.

Secondo l’accusa della Procura sammaritana, nell’ottobre 2016 Di Bello avrebbe minacciato i titolari di un bar a Santa Maria La Fossa con frasi come “Ti devo ammazzare” e “i cornetti te li devo fare rimanere in gola”. Queste minacce erano accompagnate da umiliazioni, vessazioni e richieste di denaro pari a 10 euro al giorno. Dopo una discussione per il rifiuto dei gestori di elargire denaro, Di Bello avrebbe persino minacciato di infilare un coltello in gola alla donna del locale.

Il coltello è stato successivamente ritrovato nel cestino della spazzatura del bagno del locale, ma durante il processo la difesa ha dimostrato l’inconsistenza delle accuse e il giudice ha deciso per l’assoluzione. La Procura aveva chiesto una condanna a 2 anni di reclusione.

Questa vicenda si è conclusa con l’assoluzione di Di Bello, che ha visto respinte le accuse a suo carico. Resta ora da capire come si evolverà la situazione per l’ex affiliato al clan dei Casalesi.

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