Il Tribunale del Riesame di Napoli ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’architetto Fabio Guerriero, rappresentato dagli avvocati Marino Capone e Nicola Quatrano, ordinando la sua immediata liberazione. La decisione, presa dalla Ottava Sezione (Collegio F), si basa sull’”insussistenza delle esigenze cautelari”, una motivazione simile a quella adottata in precedenza per l’architetto Filomena Smiraglia.

Nonostante le obiezioni della difesa riguardo l’inaccessibilità ai file audio e alle registrazioni, i giudici hanno stabilito che non vi è stata alcuna violazione procedurale da parte del pm Vincenzo Toscano, in quanto i documenti erano stati regolarmente inviati al Riesame. La difesa ha anche sollevato questioni sul codice penale 326 (rivelazione del segreto d’ufficio), ma queste non hanno impedito la decisione di liberare Guerriero.

La posizione di Guerriero è stata considerata diversa da quella di Smiraglia e Festa, coindagati in più indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e dalle Fiamme Gialle. L’intervento illecito di Guerriero è stato giudicato occasionale, e il suo stretto rapporto con Festa e Smiraglia non è stato ritenuto sufficiente a dimostrare un rischio di recidiva. Per quanto riguarda il concorso per tre funzionari tecnici di categoria D1, i giudici hanno sottolineato il controllo sistematico esercitato da Smiraglia sulle procedure.

Già nella misura cautelare firmata dal Gip Giulio Argenio, era emerso che Guerriero aveva espresso preferenze prima ancora che fossero noti i nomi dei membri della Commissione, il 20 novembre. Le difese non hanno contestato i fatti, ma hanno discusso la loro qualificazione giuridica. Si attendono ora le decisioni su eventuali ricorsi da parte della Procura.

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