La decisione di Gianluca Festa di dimettersi da sindaco non è stata sufficiente per ridurre il rischio di recidiva dell’inquinamento probatorio. Questa è la conclusione a cui sono giunti i magistrati dell’Ottava Sezione Collegio F del Tribunale del Riesame, confermando la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’ex sindaco.

Le indagini dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno evidenziato il ruolo predominante di Festa in tutte le vicende indagate, anche quelle in cui non era direttamente coinvolto. In particolare, è stata menzionata la sua approvazione per il concorso di tecnici presso l’Ente, nonché la mancanza di rispetto dei ruoli e delle relazioni interpersonali che hanno favorito comportamenti illeciti.

La sparizione del computer dalla stanza del sindaco e il tentativo di danneggiare le prove documentate dalle intercettazioni sono stati considerati comportamenti poco collaborativi e allarmanti. Il rifiuto di restituire il computer e la mancanza di risposte durante l’interrogatorio dimostrano il rischio di ulteriori interventi nel processo investigativo.

In conclusione, i giudici hanno stabilito che il comportamento di Festa è estremamente negativo e che esiste un reale rischio di commissione di ulteriori reati. La decisione di dimettersi da sindaco non ha influito sulla valutazione della pericolosità dell’ex primo cittadino, confermando così la necessità di mantenere la misura degli arresti domiciliari.

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