Diecimila richieste di condono edilizio sono state presentate solo nella città di Pozzuoli a partire dal 1984. Questo dato arriva dall’epicentro del bradisismo, dove 207 famiglie sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni a causa del forte sciame sismico che si è verificato undici giorni fa. Gli abusi edilizi censiti includono verande, balconi, tettoie, finestre e ampliamenti di vario genere che continuano a proliferare, mentre le nuove costruzioni sono nettamente diminuite in tutta l’area flegrea.

Questo fenomeno sembra essere fermo agli anni Ottanta e Novanta, ad eccezione di poche decine di villette e bilocali costruiti senza permesso in zone difficilmente accessibili e controllabili come la collina di Cigliano e la piana di Licola a Pozzuoli. Negli ultimi tre anni, infatti, sono state realizzate circa trecento unità abitative e capannoni in queste zone. Anche in aree da sempre colpite dall’abusivismo edilizio come le campagne al confine con i comuni di Marano, Pianura a Quarto, le zone dello Scalandrone e al Fusaro a Bacoli e a Monte di Procida, si registrano volumi edilizi sorti nel tempo.

Un caso particolare riguarda una coppia che stava realizzando il terzo piano di una villetta già sottoposta a sequestro per rischio idro-geologico. I lavori sono stati scoperti e bloccati dai carabinieri di Monte di Procida, che hanno denunciato la coppia per violazione di sigilli, abusivismo edilizio e danneggiamento. Anche gli operai sono stati sanzionati e l’attrezzatura edile è stata sequestrata.

La situazione degli abusi edilizi è allarmante anche in altre città come Quarto, Bacoli e Pozzuoli, che sono state fortemente colpite dal sisma. Le autorità locali stanno cercando di porre un freno alle nuove costruzioni e di monitorare attentamente i nuovi progetti urbanistici per evitare ulteriori abusi.

In particolare, a Pozzuoli si prevede di autorizzare solo nuovi volumi per attività produttive, mentre a Quarto e Bacoli sono in corso progetti per la costruzione di nuove abitazioni su suoli privati. È importante che le autorità locali rimangano vigili e attente per evitare situazioni di abusivismo edilizio che mettano a rischio la sicurezza e l’equilibrio delle città.

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