Un’isola artificiale nel golfo di Dubai, chiamata “Taiwan”, è stata sequestrata dalla Procura di Napoli su richiesta del gip Maria Luisa Miranda. L’isola fa parte di un arcipelago artificiale chiamato “The World” ed è stata costruita con i soldi del narcotrafficante pentito di camorra Raffaele Imperiale, attualmente imputato in un processo per narcotraffico a Napoli.

Imperiale ha rivelato al pm Maurizio De Marco che l’isola è stata costruita con il contributo di un famoso architetto e che il suo valore si aggira tra i 30 e i 50 milioni di dollari. La proprietà dell’isola è intestata a una società immobiliare creata con i capitali di Imperiale e di un imprenditore napoletano residente al Nord. Il sequestro dell’isola, come riportato da Il Mattino, rappresenta un passo importante nell’inchiesta contro Imperiale e conferma la sua collaborazione con la giustizia, avendo già restituito alle autorità italiane i quadri di Van Gogh rubati in Olanda.

La Procura di Napoli dovrà ora attivare le rogatorie internazionali per ottenere il possesso formale dell’isola e procedere alla sua confisca e monetizzazione. Il ricavato dalla vendita dell’isola potrebbe essere utilizzato per risarcire le vittime dei reati commessi da Imperiale.

La vicenda dell’isola “Taiwan” evidenzia ancora una volta la complessità e l’entità dei legami tra il mondo della criminalità organizzata e il settore immobiliare internazionale. La lotta contro il narcotraffico e la corruzione richiede un impegno costante e una collaborazione tra le autorità di diversi Paesi.

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