Emanuele Libero Schiavone e Francesco Reccia sono rimasti in carcere con l’accusa di detenzione e porto illegale di armi in luogo pubblico con l’aggravante del metodo mafioso. Il Gip del Tribunale di Napoli ha convalidato il fermo emesso dalla DDA e eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, che li accusano di aver sparato colpi d’arma da fuoco in risposta ad azioni intimidatorie da parte di presunti rivali per il controllo delle piazze di spaccio sul territorio.

Le armi sequestrate erano destinate a “affermare il proprio gruppo camorristico legato ai Casalesi”, secondo l’accusa. Durante l’arresto, sono stati trovati anche oltre 11 mila euro in contanti, considerati provento di attività illecite.

Emanuele Libero Schiavone, 38 anni, e Francesco Reccia, 29 anni, sono accusati di detenzione e porto illegale di armi da sparo con l’aggravante del metodo mafioso. La Procura Distrettuale Antimafia di Napoli potrebbe disporre ulteriori approfondimenti investigativi. Restiamo in attesa dei prossimi sviluppi del caso.

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