Il processo in corso presso il Tribunale Collegiale di Avellino riguardante l’agguato subito da Francesco Liotti il 20 agosto 2020 si sta concentrando sulla difesa dell’imputato. Liotti, difeso dall’avvocato Costantino Sabatino, è stato rinviato a giudizio per detenzione abusiva di un’arma, con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Avellino, coordinati dal sostituto procuratore antimafia Ida Frongillo, hanno portato alla luce dettagli interessanti sul caso. Durante l’udienza, due agenti sono stati chiamati a testimoniare riguardo alla presunta detenzione di un’arma da parte di Liotti al momento dell’agguato. Secondo le testimonianze raccolte, un soccorritore che aveva accompagnato Liotti dalla sorella Sonia ha confermato la presenza dell’arma.

Le intercettazioni autorizzate dalla Procura di Avellino per reati di droga in un altro procedimento sono state cruciali per l’indagine. Esse hanno permesso di rintracciare Danilo Volzone, presunto autore dell’agguato, e di scoprire dettagli importanti sul caso. Ad esempio, è emerso che l’auto di Angelo Volzone, utilizzata durante l’agguato, è stata colpita da un colpo d’arma da fuoco e successivamente sequestrata durante le perquisizioni.

Il dibattimento in corso sta cercando di fare chiarezza su quanto accaduto quel giorno in via Visconti e determinare se la reazione di Liotti al fuoco sia stata giustificata dalla legittima difesa. Il giudice Gian Piero Scarlato dovrà valutare attentamente le prove presentate durante il processo per giungere a una sentenza definitiva.

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