Dopo il recente esito del Riesame che ha visto la liberazione di alcuni indagati coinvolti nella vicenda giudiziaria su presunta corruzione a Palazzo Castropignano, ieri è stata un’altra giornata di attesa per gli altri tre indagati la cui posizione è stata esaminata dal Tribunale distrettuale del Riesame di Napoli. Il presidente del collegio, Marina Cimma, ha annunciato che le ordinanze cautelari a carico dell’assessore Massimiliano Marzo, del dipendente comunale Giuseppe Porfidia e del dirigente Giovanni Natale sono state annullate. Le motivazioni ufficiali saranno depositate a metà luglio. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha anche presentato ricorso contro la decisione del gip riguardante l’imprenditore Raffaele Nunziante.
In totale, erano diciotto i capi di imputazione ipotizzati nell’inchiesta, alcuni dei quali accolti dal gip. Gli indagati sono tornati al lavoro in attesa della chiusura delle indagini. La prova superata al Riesame sarà utile per la difesa in sede giudiziaria e potrebbe spingere anche la parte politica a esprimere valutazioni sul caso. L’inchiesta riguarda un presunto patto per la spartizione di lavori pubblici a Caserta e un conflitto d’interessi tra settore pubblico e privato, con l’accusa di mercimonio di voti.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere e i carabinieri del Nucleo investigativo del capoluogo hanno contestato diverse accuse di corruzione e falsità in atti pubblici. L’inchiesta ha scosso Caserta, già colpita nel 2021 da un’altra vicenda di appalti truccati che aveva coinvolto dirigenti comunali e il sindaco Carlo Marino. Quest’ultimo affronterà un processo il 9 luglio. Nell’inchiesta attuale sono coinvolti anche altri dirigenti comunali e il vice-sindaco Emiliano Casale, accusato di voto di scambio.
La decisione del Riesame contrasta con le esigenze cautelari del gip, che aveva sottolineato il pericolo di reiterazione dei reati e di inquinamento probatorio. L’attività investigativa ha rivelato condotte corruttive volte a influenzare le scelte dell’amministrazione comunale negli appalti pubblici.