Si avvia verso la conclusione la vicenda giudiziaria degli impianti di depurazione di Ravello, Atrani e Cetara, sottoposti a sequestro nel 2016. Ieri il pubblico ministero Elena Cosentino ha chiesto di non doversi procedere a carico di tutti gli imputati per intervenuta prescrizione. Lo si legge sul quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola in un articolo a firma della giornalista Angela Trocini.

La richiesta di assoluzione riguarda soltanto l’ex Sindaco di Cetara Secondo Squizzato, che ha rinunciato alla prescrizione chiedendo al tribunale di entrare nel merito, ritenendo di essersi sempre impegnato per la salvaguardia del mare con gli atti amministrativi da lui redatti, anche in collaborazione con gli altri colleghi sindaci.

La vicenda si era articolata, inizialmente, in tre procedimenti distinti, riuniti in un unico processo dibattimentale. Venti gli imputati complessivamente: il 23 settembre sono previste le arringhe e, successivamente, sarà emanata la sentenza.

Il collegio difensore vede, tra gli altri, la presenza degli avvocati Gaspare Dalia, Giovanni Torre, Carlo di Rucocco, Roberto Lanzi, Agostino De Caro e Felice Lentini.

Durante la fase dei sequestri, le indagini eseguite – secondo l’ipotesi accusatoria – accertarono che i depuratori comunali sversavano direttamente in mare i reflui urbani senza mettere in atto un’effettiva depurazione. Precedenti processi, come quello di Maiori, si erano conclusi con l’assoluzione di tutti i soggetti indagati.

Da parte sua, Squizzato ribadisce la volontà di rinunciare alla prescrizione confidando in una piena assoluzione che sancisca la sua totale estraneità ai fatti contestati: “Serve una pronuncia che chiarisca definitivamente che non abbiamo commesso reati – ha commentato l’ex sindaco di Cetara ad Amalfinotizie – assoluzioni nel merito relative agli altri processi“.

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