Il processo a Carlo Marino, sindaco di Caserta, e ad altre 13 persone coinvolte nell’inchiesta sulle presunte turbative d’asta per gli appalti rifiuti, ha avuto inizio con le eccezioni di competenza funzionale sollevate dai legali. L’udienza si è svolta davanti alla prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Sergio Enea, dove i difensori hanno sollevato un’eccezione di competenza funzionale dopo che il processo è stato trasferito da Napoli a Santa Maria Capua Vetere. I legali lamentano una presunta violazione di legge e i giudici si sono riservati di decidere, con una nuova udienza prevista per la fine di settembre.

Questa è stata la prima udienza dopo che il tribunale di Napoli si è dichiarato incompetente. Il reato che determinerebbe la competenza territoriale è il falso fidefacente relativo alla nomina dei componenti della commissione per la gara di Caserta, contestato all’ex dirigente Marcello Iovino e all’ex funzionario Giuseppe D’Auria. Oltre a Marino, Iovino e D’Auria, sono coinvolti nel processo anche altre persone, tra cui il sindaco di Curti Antonio Raiano e il manager dei rifiuti Carlo Savoia.

L’inchiesta della Dda riguarda le presunte turbative d’asta per gli appalti rifiuti in diversi comuni del casertano, che sarebbero stati manipolati dall’imprenditore Carlo Savoia e dai suoi collaboratori, con la complicità di politici e funzionari pubblici. Sono stati costituiti parti civili i comuni di Caserta, Aversa e Curti.

Il processo continua e si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime udienze.

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