Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, un’area di circa mille metri quadrati è stata posta sotto sequestro per la presenza di una discarica abusiva, minacciando la nidificazione di specie protette di uccelli. I militari del nucleo carabinieri parco di Pisciotta, in collaborazione con il Reparto Carabinieri del Parco Nazionale del Cilento, hanno eseguito il sequestro preventivo di un’area situata nei pressi della località Marinella, nella frazione di Palinuro di Centola (Salerno).

L’area in questione, un’ex cava a cielo aperto dismessa dagli anni ’90 e situata sulla sponda destra del fiume Lambro, è classificata come riserva generale orientata “b1” del parco nazionale. Tale zona, riconosciuta come area di conservazione integrale del Parco del Cilento costiero e parco archeologico per la destinazione urbanistica, è stata oggetto di indagini coordinate dalla Procura di Vallo della Lucania, sotto la supervisione del sostituto procuratore Luigi Spedaliere.

Le indagini hanno rivelato l’attività illecita di gestione di rifiuti senza le necessarie autorizzazioni, con materiali esterni al sito, tra cui terreno misto a scarti edili, che alteravano significativamente la morfologia e l’ambiente naturale del luogo. Inoltre, un escavatore caterpillar, anch’esso sequestrato, veniva utilizzato per prelevare e trasferire il materiale in altri siti senza alcuna autorizzazione.
I responsabili di queste attività sono stati denunciati a piede libero alla Procura di Vallo della Lucania per gestione non autorizzata di rifiuti e violazioni delle normative paesaggistico-ambientali. L’area, vincolata da rilevanti tutele ambientali, ospita infatti diversi nidi di “gruccione comune”, una specie protetta dalla legge 157/1992 e inclusa nell’allegato II della Convenzione di Berna.

Questi uccelli, che nidificano tra fine aprile e maggio e ripartono ad agosto, prediligono le zone umide come quelle in prossimità dei corsi d’acqua. Per evitare ulteriori danni all’ambiente e alla fauna locale, è stato eseguito il sequestro preventivo dell’intera area. Questa misura è volta a impedire il proseguimento delle attività illecite e a garantire la protezione delle specie protette in un periodo critico per la loro migrazione.

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