La sofferenza di un padre dietro le sbarre: l’intervento provvidenziale di un avvocato

La disperazione di un padre detenuto nel carcere di Bellizzi Irpino è palpabile, la lontananza dal figlio lo sta distruggendo. In preda alla disperazione, decide di afferrare una lametta per provocarsi tagli profondi ai polsi e alle braccia. Fortunatamente, gli agenti della polizia penitenziaria e l’avvocato Giovanna Perna riescono a salvarlo.

Giovanna Perna, responsabile dell’Osservatorio Carceri Campane e componente dello staff del garante provinciale, si trova in visita nella casa circondariale per conto del centro di giustizia riparativa. Grazie alla sua formazione acquisita nell’ambito dei progetti di giustizia riparativa, riesce a entrare in empatia con il detenuto e a calmarlo.

La situazione è drammatica: il trasferimento del detenuto dal penitenziario di Aversa a quello di Bellizzi Irpino gli impedisce di poter vedere il figlio, affidato all’anziana madre a Castelvolturno. I colloqui si sono praticamente azzerati, e il padre è disperato.

Giovanna Perna decide di intervenire, chiedendo al detenuto di consegnarle la lametta. Dopo un momento di sfida, l’uomo cede e la consegna all’avvocato. Si capisce che dietro a quel gesto estremo c’è l’amore per il figlio.

La professionista si impegna a fare tutto il possibile per aiutare il detenuto a risolvere la situazione e a poter continuare ad avere i colloqui con il figlio. Una relazione verrà redatta dal garante provinciale e inviata alle autorità competenti per cercare una soluzione a questa dolorosa situazione.

Le storie come questa accadono purtroppo troppo spesso all’interno delle carceri, ma è importante non voltare le spalle a chi soffre e cercare di portare un po’ di luce in un momento così buio.

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