Un terribile omicidio è avvenuto nel carcere di Fuorni, Salerno, dove un detenuto tunisino di 30 anni è stato ucciso da un connazionale di 24 anni con una lametta da barba rotta. L’aggressione, scaturita da motivi futili, si è verificata nella sezione “detenuti comuni” della prigione. La vittima, che aveva problemi di deambulazione, era sotto la custodia del suo aggressore. Nonostante l’intervento dei soccorsi, il 30enne è purtroppo deceduto durante la notte presso l’ospedale “Ruggi”.
Il sovraffollamento e la mancanza di personale sono al centro delle polemiche riguardanti le condizioni di vita all’interno delle carceri campane. Secondo il garante regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello, la situazione è estremamente preoccupante: a Fuorni, i dati aggiornati al 26 giugno scorso indicano 572 detenuti rispetto ai 372 posti disponibili, con un sovraffollamento del 153,76%. Inoltre, l’arrivo dell’estate peggiora ulteriormente le già difficili condizioni di detenzione.
Ciambriello sottolinea che non è sufficiente solo custodire i detenuti, ma è fondamentale anche prendersi cura di loro e ascoltarli. A fronte di una capienza regolamentare di 376 posti, la situazione a Fuorni è aggravata dalla carenza di personale: al 31 dicembre 2023, sono previsti 243 agenti di polizia penitenziaria, ma attualmente ce ne sono solo 128. Questa mancanza di circa 100 agenti rende ancora più difficile gestire le tensioni e mantenere l’ordine all’interno del carcere.