Le stecche di Taverna del Ferro e le Vele: due realtà così lontane ma allo stesso tempo così simili. Situate ai lati opposti della città di Napoli, rappresentano due luoghi che, nonostante le differenze, condividono molte sfide comuni. Entrambe sono caratterizzate dal degrado urbano, ma anche dalla volontà di rinascita e rigenerazione.

Recentemente, sono iniziate le operazioni di bonifica e messa in sicurezza delle stecche di Taverna del Ferro, dove risiedono circa 1.200 persone, tra cui molti minori. Il degrado è evidente: discariche, ballatoi pericolanti, mura cadenti. Tuttavia, i lavori per la rigenerazione urbana promettono un futuro migliore per questa comunità.

L’atmosfera tra le stecche è dominata dai murales dedicati a Maradona e al Che, ma anche da altri personaggi come Pablo Escobar. Il degrado è palpabile, ma la speranza di un cambiamento è forte. Le famiglie residenti raccontano di vivere con la paura, ma anche con la determinazione di costruire un futuro migliore per i propri figli.

Il progetto di rigenerazione di Taverna del Ferro prevede la creazione di 28 edifici bassi ed energeticamente autosufficienti, finanziati con risorse importanti provenienti da diverse fonti. L’obiettivo è trasformare questa zona in un luogo vivibile e accogliente, simile a quanto avvenuto a Scampia.

Le operazioni di bonifica sono in corso e, se non ci saranno ritrovamenti archeologici, la costruzione dei primi edifici inizierà in autunno. Il Comune di Napoli è fortemente impegnato nel garantire il successo di questo progetto di rigenerazione urbana, che mira a trasformare Taverna del Ferro in un luogo di speranza e rinascita per tutti i suoi abitanti.

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