Lo sgombero ordinato nel 2015 ma mai eseguito

Non solo il documento datato 2016 che denunciava la mancata manutenzione dei ballatoi della Vela Celeste di Scampia con relativo rischio crollo, dal passato emerge anche una ordinanza di sgombero coatto dell’edificio firmata nel 2015 dall’allora sindaco di Napoli Luigi de Magistris e mai eseguita. Lo rivela il Corriere del Mezzogiorno citando un documento del Comune di Napoli pubblicato sull’albo pretorio nell’ottobre del 2015.

L’ipotesi dei pm

Tre morti, una dozzina di feriti (tra cui sette bambine in ospedale), gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire la catena delle eventuali responsabilità dell’ultima sciagura accaduta a Napoli. Disastro, omicidi e lesioni plurime, le accuse. Si tratta di reati colposi, che presuppongono negligenza e imperizia nella gestione della cosa pubblica. Ma c’è una frontiera investigativa che rischia di abbracciare anche altri aspetti legati al caso Vela Celeste.

L’inchiesta della Procura

Il lavoro di due giunte comunali, quelle che si sono succedute negli ultimi anni alla guida di Palazzo San Giacomo. Gli interventi di Napoli Servizi, le scelte amministrative, le deleghe ai vari assessorati che avevano la responsabilità di garantire sicurezza (cosa oggettivamente non semplice) in quell’alveare umano che è stata la Vela Celeste. Sono questi i punti su cui batte la Procura di Napoli, nel corso dell’inchiesta condotta sul dramma accaduto lunedì scorso.

Un minuto di silenzio, un lungo applauso. Si è conclusa davanti alla Vela Celeste, quella dove si è verificato il crollo del ballatoio provocando tre morti e 12 feriti, la fiaccolata organizzata nel quartiere di Scampia a Napoli. In strada diverse centinaia di persone con in mano le fiaccole. Alla testa del corteo un grande striscione con la scritta «Il nostro sangue, le nostre vite, Resistete» alla presenza tra gli altri del vice sindaco Lieto e dell’assessore Santagada. Il corteo è partito dalla sede dell’Università di Scampia, dove hanno trovato riparo la maggior parte degli sfollati, e si è snodato nelle strade del quartiere. Preghiere per vittime, i cui nomi sono stati ripetuti più volte ad alta voce, e feriti ma anche critiche molto forti per il mancato intervento di risanamento delle Vele.

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