Il GUP di Napoli ha emesso una sentenza molto attesa nel processo per l’omicidio del poliziotto Domenico Attianese avvenuto oltre 37 anni fa. Salvatore Allard è stato condannato a 30 anni di reclusione per l’omicidio volontario pluriaggravato. La figlia e la moglie della vittima hanno accolto la sentenza tra le lacrime.
Il secondo imputato, Giovanni Rendina, a causa delle sue gravi condizioni di salute non ha potuto partecipare al giudizio e il suo processo è stato rinviato. Rendina è attualmente ricoverato in ospedale a causa di una polmonite contratta durante la detenzione.
L’avvocato Marco Esposito ha sottolineato il problema del sovraffollamento carcerario in Italia e l’importanza di rispettare sia il diritto alla salute dei detenuti che la presunzione di innocenza. È fondamentale promuovere un sistema penitenziario che garantisca dignità e rispetto per tutti.
La sentenza emessa rappresenta un passo importante verso la giustizia per la famiglia della vittima e per la società nel suo complesso. È fondamentale che i processi legali si svolgano nel rispetto delle regole e dei diritti di tutti i soggetti coinvolti.