Il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, ha recentemente visitato il carcere di Avellino insieme alla direttrice Rita Romano e alla vicecomandante Tiziana Perillo. Durante la visita sono emerse diverse problematiche legate alle condizioni di detenzione dei 630 detenuti presenti, tra cui la mancanza di acqua per diverse ore a causa di un guasto all’impianto idrico gestito dall’Alto Calore. I detenuti hanno anche espresso la richiesta di poter utilizzare l’area verde per gli incontri con i propri figli minori, ma purtroppo a causa della mancanza di personale di Polizia Penitenziaria questo non è stato possibile.

Nel reparto femminile del carcere, il Garante ha notato dei progressi come l’allestimento delle docce in ogni cella e la rimozione dei plexiglass dalle finestre. Le detenute hanno offerto delle pizze al Garante, alla direttrice e al comandante e hanno chiesto di poter organizzare una “festa della famiglia” con un pranzo tra detenute, figli e familiari, a cui il Garante si è impegnato a organizzare per settembre.

Durante la visita, Ciambriello ha sottolineato la grave mancanza di personale di Polizia Penitenziaria, con 100 agenti mancanti rispetto alla pianta organica. Inoltre, ha evidenziato la carenza di personale sanitario e sociale, come educatori, psicologi e psichiatri, necessari per assistere i detenuti, soprattutto quelli con problemi psichiatrici. Ciambriello ha espresso la necessità di aumentare il numero di agenti, ispettori e mediatori linguistici, e ha evidenziato le lunghe attese per visite specialistiche o psichiatriche, fino a otto mesi.

In un periodo di precarietà come quello attuale, con la mancanza di acqua, Ciambriello ha auspicato che le autorità competenti fornissero il carcere di autobotti d’acqua per garantire almeno questo diritto fondamentale ai detenuti.

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