La Reggia di Caserta è un luogo che suscita emozioni contrastanti. Se da un lato è sempre al centro dell’attenzione, anche per questioni non sempre positive, dall’altro non mancano momenti di difficoltà. Alcuni di essi addirittura clamorosi, come nel recente caso della morte di un operaio di una ditta esterna mentre lavorava all’allestimento di un evento privato all’interno dei locali museali. Durante il soccorso, è emerso che mancava una rete di defibrillatori interni, nonostante il museo sia frequentato da migliaia di persone ogni giorno.

Proprio la scorsa settimana, un dipendente del museo, in servizio di vigilanza negli appartamenti reali, si è sentito male a causa del caldo eccessivo. Questo episodio, in un periodo di caldo intenso, non è stato isolato, poiché anche alcuni visitatori sono stati colpiti dalla situazione.

Le organizzazioni sindacali hanno reagito prontamente, denunciando l’accaduto alle autorità competenti in materia di sicurezza sul lavoro e sanità. Nel documento sindacale pubblicato, si chiede l’adozione di misure di prevenzione organizzative, già previste per legge, in attesa di interventi strutturali.

I rappresentanti sindacali lamentano inoltre che le segnalazioni informali e una nota ufficiale inviate alla direzione del museo riguardo ai rischi legati alla situazione climatica non siano state prese in considerazione. Si fa eccezione per un documento inviato via email ai dipendenti, definito come un “copia e incolla preso dal web”. Si minaccia persino il ricorso alla magistratura penale in caso di inerzia da parte del direttore generale Maffei.

È evidente che la situazione alla Reggia di Caserta richiede interventi immediati e una maggiore attenzione alla sicurezza dei lavoratori e dei visitatori. Speriamo che le autorità competenti prendano seri provvedimenti per evitare che episodi simili si ripetano in futuro.

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