Nuovo colpo di scena nel caso Boccia-Sangiuliano: i carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno perquisito l’abitazione a Pompei di Maria Rosaria Boccia in relazione all’indagine aperta in seguito alla denuncia presentata dall’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La donna è ora iscritta nel registro degli indagati della Procura di Roma.
Durante la perquisizione, oltre al sequestro di materiale informatico e del telefono cellulare dell’imprenditrice, gli investigatori hanno trovato anche gli occhiali smart, utilizzati in passato da Boccia per effettuare filmati all’interno della Camera dei deputati. Questo ha portato la donna a essere allontanata dai palazzi della politica romana.
L’indagine è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dal procuratore aggiunto Francesco Cascini. Il materiale sequestrato verrà ora analizzato dai carabinieri che hanno ricevuto la delega dai pm di piazzale Clodio.
Nell’esposto presentato dal difensore di Sangiuliano, vengono ipotizzati reati come violazione della privacy, lesioni, violenza privata e furto della fede nuziale in oro dell’ex ministro. L’avvocato ha sostenuto che il suo assistito è stato oggetto di pressioni illecite da parte dell’imprenditrice di Pompei e ha allegato documenti che dimostrerebbero la correttezza della condotta di Sangiuliano.
Tra i documenti allegati ci sarebbero anche i post pubblicati dalla donna nelle scorse settimane. Inoltre, viene menzionato l’episodio della ferita alla testa causata da Boccia a Sangiuliano durante un diverbio avvenuto la notte tra il 16 e il 17 luglio scorso.
Non sono state allegate alle chat comparse sul quotidiano “La Verità” nell’esposto presentato dalla difesa di Sangiuliano, dove si fa riferimento alla richiesta di Boccia di poter controllare il cellulare dell’ex ministro, minacciando l’inoculazione di un trojan in caso di rifiuto.