La procura di Benevento sta indagando sull’eventuale presenza di parenti dell’uomo di nazionalità nigeriana, noto come “Rambo”, che è stato trovato morto il 16 settembre dopo essersi impiccato in una cella del carcere Campanello. Nei prossimi giorni potrebbe essere eseguita l’autopsia presso l’obitorio dell’ospedale Frangipane-Bellizzi ad Ariano Irpino.

Se non verranno individuati parenti in Italia, dopo 30 giorni spetterà al comune, in collaborazione con i servizi sociali, provvedere alla sepoltura della salma. Il 32enne, considerato un torturatore di migranti, è attualmente custodito nella cella frigo dell’obitorio.

La vicenda ha suscitato molte polemiche e dibattiti sul trattamento dei detenuti e sull’efficacia del sistema carcerario. Resta da capire cosa abbia spinto l’uomo a compiere quel gesto estremo e se ci siano responsabilità da parte delle istituzioni.

L’importante ora è fare chiarezza sulla vicenda e garantire un degno funerale per l’uomo deceduto, rispettando la sua dignità e i diritti umani. Speriamo che la verità venga a galla e che si possano trarre insegnamenti da questa triste vicenda.

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