Due anni di reclusione con pena sospesa. Questa è stata la decisione della terza sezione della Corte di Cassazione nei confronti di Girolamo De Lucia, 69enne di Casagiove, ritenuto colpevole di omessa dichiarazione fiscale. De Lucia, in qualità di legale rappresentante della società Oxid Srl, ha omesso di presentare la dichiarazione annuale dell’Iva relativa al 2012, evadendo così l’imposta per 143.009 euro.

Il professionista nel settore dei servizi medicali e ortopedici è stato condannato in primo grado dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sentenza poi confermata dalla Corte di Appello di Napoli. Contro la sentenza di secondo grado, l’imprenditore ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando il difetto di motivazione rispetto alla richiesta di estinzione per prescrizione del reato contestato.

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, poiché il reato non era prescritto al momento della decisione. Secondo la Corte, il termine prescrizionale per l’omessa dichiarazione del 2012 sarebbe maturato il 31 dicembre 2023, considerando i 10 anni di prescrizione massima e i 90 giorni aggiuntivi per la presentazione della dichiarazione dei redditi.

Questa vicenda mette in luce l’importanza del rispetto delle norme fiscali e delle dichiarazioni tributarie, sottolineando le conseguenze legali per chi tenta di evadere le imposte. La sentenza della Corte di Cassazione rappresenta un monito per tutti coloro che pensano di eludere il fisco: la legge è chiara e vengono applicate sanzioni severe in caso di frode fiscale.

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