Una imprenditrice di 46 anni, originaria di Avellino, è stata sottoposta a sequestro patrimoniale a seguito dell’accusa di aver percepito indebitamente circa 45mila euro di Reddito di Cittadinanza. La somma è stata ottenuta per un periodo di tre anni, dal 2019 al 2022, nonostante la donna fosse comproprietaria di un pastificio situato nella provincia di Caserta, andando così contro i requisiti per accedere al beneficio.

La donna dovrà comparire davanti ai giudici del tribunale di Avellino tra un mese per rispondere delle accuse di truffa ai danni dell’INPS e di violazione del decreto 4/2019 che regola l’erogazione del Reddito di Cittadinanza, il quale è stato cancellato dal governo Meloni.

Questo caso mette in luce l’importanza del rispetto delle regole e dei requisiti per accedere a determinati benefici sociali, evitando così situazioni di abuso e frode che danneggiano non solo il sistema, ma anche coloro che ne hanno effettivamente bisogno. Sono necessarie maggiore attenzione e controlli per garantire che le risorse destinate ai cittadini più vulnerabili vengano effettivamente utilizzate per il loro sostegno e non per fini personali indebiti.

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