I titolari dei chioschetti del lungomare di Napoli hanno deciso di protestare in maniera insolita per la chiusura delle loro attività: hanno organizzato un funerale simbolico per il tarallo, uno dei prodotti tipici napoletani più amati dai cittadini e dai turisti. Lo scorso giugno, un’operazione della polizia municipale ha portato al sequestro e alla chiusura dei chioschetti lungo il lungomare, lasciando i gestori senza lavoro.

Armati di bara e busta di taralli, una ventina di gestori si sono recati davanti a palazzo San Giacomo con le mani incatenate, nella speranza di poter parlare con un rappresentante dell’amministrazione comunale per trovare una soluzione alla situazione. I chioschetti erano provvisti di permessi per esercitare attività commerciale solo itinerante, ma sono stati considerati abusivi e chiusi.

La protesta dei gestori dei chioschetti del lungomare è un segnale di disperazione di chi ha perso il proprio lavoro e la propria fonte di reddito. La situazione dei chioschetti abusivi è un problema che va affrontato con serietà e attenzione da parte delle istituzioni, per trovare una soluzione che possa conciliare le esigenze dei gestori con le normative in vigore.

Speriamo che questa protesta porti a una riflessione da parte delle autorità competenti e che si possa trovare una soluzione che permetta ai gestori dei chioschetti di tornare al lavoro in maniera regolare e legale, garantendo al contempo la tutela del territorio e dei diritti di tutti i cittadini.

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