Le telecamere di videosorveglianza stanno assumendo un ruolo sempre più importante nei procedimenti giudiziari, soprattutto nei reati contro le persone e il patrimonio. Tuttavia, affinché le riprese possano costituire una prova legittima in tribunale, è fondamentale rispettare alcuni limiti imposti dalla normativa.
Secondo l’avvocato Simone Labonia, le telecamere devono essere installate e utilizzate nel rispetto del Codice della Privacy, che impone l’informativa ai soggetti interessati e la presenza di segnaletica visibile che indichi la presenza delle telecamere. Inoltre, le riprese effettuate in spazi pubblici non richiedono il consenso specifico delle persone riprese, ma è importante rispettare il principio di proporzionalità nella sorveglianza.
La Corte di Cassazione ha sottolineato l’importanza dell’autenticità e della continuità delle riprese, che devono essere acquisite e conservate in modo da evitare manipolazioni e alterazioni. Inoltre, le riprese delle telecamere esterne devono essere considerate insieme ad altri elementi probatori per poter fondare una decisione giudiziaria solida e imparziale.
In conclusione, le telecamere di videosorveglianza possono costituire una prova valida in sede giudiziaria, ma è fondamentale rispettare i limiti imposti dalla normativa e garantire l’autenticità delle riprese per evitare contestazioni e garantire una giustizia equa.