Il processo di formalizzazione avverrà durante l’udienza preliminare, che si terrà tra qualche settimana davanti al giudice per le indagini preliminari di Milano, Mattia Fiorentini. Tuttavia, già si parla di richieste di ammissione come parti civili da parte di due migranti ospiti di uno dei centri di permanenza rimpatri gestiti dalla Martinina srl e dalla Engel Italia srl.
L’inchiesta, partita dalla procura di Milano ma estesasi in tutto il territorio italiano, ha coinvolto anche la città di Potenza, dove uno dei centri di detenzione è finito al centro dello scandalo, e Salerno, precisamente a Pontecagnano Faiano, sede della Engel Italia e residenza dell’amministratrice Paola Cianciulli (difesa dall’avvocato Michele Salerno). È importante ricordare che la società salernitana gestiva il Centro di permanenza rimpatri di Potenza.
Altri immigrati hanno annunciato che si costituiranno parte civile nel corso dell’udienza contro Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso, amministratori della Martinina srl, e la stessa Cianciulli. Le accuse riguardano frode nelle forniture pubbliche e turbativa d’asta nel Centro di permanenza rimpatri di via Corelli a Milano, dove, secondo le indagini dei pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri e del Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza, i migranti sarebbero stati detenuti in condizioni disumane e infernali.
Sono state ammesse come parti civili anche le associazioni Naga e BeFree, che da tempo si occupano dei centri di detenzione e denunciano le condizioni in cui sono trattenuti i migranti. Forlenza, con l’avvocato ed ex pm Antonio Ingroia, ha chiesto di patteggiare un anno e 8 mesi, mentre la Martinina ha proposto un patteggiamento con una sanzione pecuniaria di 15mila euro e l’interdizione dal contrattare con la pubblica amministrazione per 20 mesi.
L’inchiesta è partita da un’ispezione al Centro di permanenza rimpatri di via Corelli a Milano il primo dicembre del 2023, dove sono state riscontrate le condizioni disumane degli ospiti. Stessa situazione è stata trovata nel centro di Potenza, gestito dalla Cianciulli e dalla società milanese. Si è scoperto che la Martinina aveva acquisito il centro di Potenza attraverso un’operazione societaria con la Engel Family srl, fondata da Paola Cianciulli, moglie di Forlenza.
La testimonianza di un operatore ha confermato le terribili condizioni in cui erano detenuti i migranti: trattati peggio degli animali, sedati con dosi elevate di psicofarmaci, con condizioni igieniche precarie e razzismo da parte del personale medico. Le stanze erano sporche, le lenzuola non venivano cambiate regolarmente e durante l’estate mancava persino il sapone per le docce.