La vicenda della famosa pendrive asportata dal covo bunker in cui il 7 dicembre 2011 Michele Zagaria fu catturato dagli uomini dell’allora capo della Squadra Mobile di Napoli, oggi capo della Polizia di tutta Italia, Vittorio Pisani, ha suscitato molte questioni giudiziarie. La condanna di Oscar Vesevo, poliziotto della Questura partenopea, e l’assoluzione di Orlando Fontana hanno portato alla luce dettagli interessanti. Marilena Natale, attraverso un post su Facebook, ha rivelato nuovi particolari sul coinvolgimento di Orlando Diana e le sue attività illecite legate al clan dei Casalesi.
La giornalista anticamorra ha sollevato la questione della necessità di una commissione d’accesso a San Cipriano d’Aversa, evidenziando la connessione tra le attività illecite di Orlando Diana e la gestione amministrativa del Comune. La presenza di figure chiave come la moglie di Orlando Diana e la segretaria comunale, Anna Lisa Simone, solleva dubbi sul conflitto di interessi e sull’imparzialità delle decisioni amministrative.
La situazione si complica ulteriormente con le relazioni tra il sindaco di San Cipriano, Magliocca e la Gisec, società con sede a Caserta. La presenza di Anna Lisa Simone come giudice e segretaria comunale solleva interrogativi sulla sua capacità di garantire imparzialità e giustizia. La vicenda mette in luce la necessità di indagare più a fondo sulle connessioni tra la criminalità organizzata e l’amministrazione pubblica, per garantire trasparenza e legalità nelle istituzioni.