Il Tribunale di Napoli ha registrato un aumento preoccupante dei casi di violenza di genere negli ultimi mesi, con circa 6.500 procedimenti aperti. Questo dato allarmante è emerso durante un convegno a Castel Capuano, che ha evidenziato l’ampiezza del fenomeno. Solo per i casi di maltrattamenti, nel periodo gennaio 2023 – settembre 2024, sono stati definiti ben 2.844 procedimenti in primo grado e 1004 in appello.

L’evento, organizzato dalla Corte d’Appello e dalla Procura Generale, ha visto la partecipazione del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il quale ha sottolineato la necessità di un approccio multidisciplinare al problema. La presidente della Corte d’Appello, Maria Rosaria Covelli, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra magistratura, forze dell’ordine e istituzioni locali per contrastare questo fenomeno.

Nonostante gli sforzi compiuti dalle istituzioni, il problema della violenza di genere persiste e richiede un impegno costante e coordinato da parte di tutti gli attori coinvolti. Ma cosa sta accadendo a Napoli per giustificare un’emergenza di queste proporzioni? Le risposte sono complesse e richiedono un’analisi approfondita.

La pandemia ha sicuramente aggravato una situazione già precaria, isolando le vittime e rendendo più difficile denunciare le violenze subite. Inoltre, persistono ancora oggi pregiudizi e stereotipi di genere che contribuiscono a minimizzare il problema e a giustificare comportamenti inaccettabili.

È necessario un cambiamento culturale e un impegno concreto da parte di tutta la società per contrastare efficacemente la violenza di genere e proteggere le vittime. Solo con un lavoro di squadra e una maggiore consapevolezza su questo tema possiamo sperare di creare un ambiente più sicuro e rispettoso per tutti.

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