Nel 2017, si è concluso un lungo processo che ha coinvolto sindaci e dirigenti pubblici della Costiera Amalfitana, accusati di aver causato lo sversamento di liquami in mare a causa del cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione delle acque. Dopo otto anni di indagini e dibattimenti in tribunale, il Tribunale di Salerno ha dichiarato la prescrizione dei reati per alcuni imputati, tra cui il presidente dell’Ausino, Mariano Agrusta, e l’ex presidente Matilde Milite.
La Procura ha indagato sulle accuse di depuratori non funzionanti e sversamenti di rifiuti direttamente in mare, mettendo a rischio la salute pubblica. Alcuni imputati sono stati assolti perché il fatto non sussiste, mentre altri sono stati prosciolti per prescrizione dei reati. La sentenza è stata emessa dalla seconda sezione penale del Tribunale di Salerno e i motivi della decisione verranno depositati entro novanta giorni.
Questa vicenda si aggiunge ad altre assoluzioni che coinvolgono amministratori, dirigenti e tecnici Ausino per i Comuni di Praiano, Maiori e Positano. I dirigenti pubblici e i sindaci coinvolti erano accusati di aver permesso il malfunzionamento degli impianti di depurazione, causando lo sversamento di liquami in mare.
La conclusione del processo è avvenuta durante una pubblica udienza il 11 novembre, che ha visto alcune assoluzioni e la prescrizione dei reati per alcuni imputati. Questa vicenda ha suscitato molte polemiche nella regione e ha evidenziato la necessità di un controllo più rigoroso sulla gestione dei rifiuti e delle acque reflue per evitare danni all’ambiente e alla salute pubblica.