Quando sono arrivata sull’isola, il sole stava per tramontare e il porto sembrava prendere fuoco. Franco, il barcaiolo, mi aveva subito individuata tra i turisti in transito come la persona che sarebbe rimasta nel borgo isolato. Mi indicò una scalinata che saliva dal mare verso un gruppo di case e mi disse che avrei trovato Giovanni, il custode, in cima alle scale, che mi avrebbe accompagnata alla Casa dei Poeti.
Mentre salivo le scale, ho visto un uomo anziano con un bastone e un sacchetto di plastica. Era rimasto nascosto sul battello fino a quando tutti erano sbarcati. Giovanni mi ha accolto calorosamente e mi ha condotta alla Casa dei Poeti, situata alle pendici del vulcano con vista sul mare.
Il giorno seguente, ho esplorato la casa e ho deciso che era il posto perfetto per concentrarmi sul mio lavoro. Dovevo rispettare una scadenza con l’editore entro la primavera e avevo bisogno di tranquillità per concentrarmi.
Una mattina, mentre tornavo al villaggio, ho visto il vecchio con il bastone che si recava al cimitero. Mi sono nascosta per osservarlo da lontano e ho assistito a un momento intimo in cui ha deposto dei sassi sulla tomba di Marco, rivolgendogli delle parole affettuose.
Dopo aver appreso la storia di Davide da Giovanni, ho capito il significato di quei gesti. Davide e Marco erano legati da un profondo legame padre-figlio, ma una tragedia li ha separati per sempre. Davide tornava sull’isola ogni anno per portare i frantumi del suo cuore e onorare la memoria di Marco.
Questa storia mi ha profondamente commossa e mi ha fatto capire che l’isola custodiva segreti e storie straordinarie. Ho deciso di rimanere lì ancora per un po’, per scoprire di più su quei luoghi e sulle persone che li abitavano.

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