Il clan della Vanella Grassi ha utilizzato il tetto di un palazzo vicino al carcere di Secondigliano come base di lancio per i droni che trasportavano droga, cellulari, sim, profumi di lusso e altri oggetti all’interno della prigione. Tra i dodici arrestati durante l’operazione della squadra mobile di Napoli, coordinata dalla Dda, c’era chi faceva anche ordini su Amazon utilizzando i telefonini. A capo dell’organizzazione c’erano Nico Grimaldi e Carmine Casaburi, detenuti che garantivano un servizio di consegna a domicilio per i detenuti. I droni, pilotati da Nicola Vellucci, partivano dal campo nomadi o da un palazzo di fronte al carcere per consegnare pacchi nelle celle sfidando i sistemi di sicurezza. Le indagini hanno rivelato un’organizzazione ben strutturata, con ruoli precisi per ogni membro. I dialoghi intercettati hanno confermato il coinvolgimento di Grimaldi, la madre Rita Pitirollo, la moglie Addolorata De Falco e il “dronista” Vellucci. Gli arrestati includono anche Antonio Salvati, Ciro Petrozzi, Sergio Cecere, Giuseppe Effuso, Anna Cataldo, Gaetano Grimaldi, Mario Orsi, Rita Scarallo e Carmine Casaburi. La tecnologia utilizzata era all’avanguardia, con i droni che superavano i sistemi di protezione del carcere per consegnare la merce direttamente alle celle dei detenuti. La procura ha reso pubblici alcuni dialoghi che confermano il coinvolgimento degli arrestati nell’organizzazione criminale.