Condannato definitivamente per il furto in una gioielleria a Cava de’ Tirreni nel 2009, un uomo di 68 anni dovrà scontare una pena di 4 anni di reclusione dopo che il suo ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile. Quella notte, presso un centro commerciale, una banda di 4 persone ha sfondato la saracinesca dell’attività con un’automobile rubata, per poi infrangere la vetrina di una gioielleria e portare via merce del valore di 150mila euro. L’imputato aveva cercato di dimostrare la propria innocenza presentando cinque motivi di ricorso, ma nessuno di essi è stato ritenuto valido. In particolare, l’esame del Dna non è stato sufficiente a provare che non fosse coinvolto nel furto, dal momento che non è riuscito a dimostrare di non essere rimasto ferito durante l’azione criminale, a differenza di uno dei suoi complici. Le immagini delle telecamere di sorveglianza e ulteriori prove raccolte durante le indagini hanno contribuito a riconoscere l’imputato come uno dei responsabili del furto.