La quinta malattia, miocarditi e 8 decessi da inizio anno: «Non sottovalutare dolore al petto»
Napoli. Dall’inizio dell’anno in Italia si è registrato un aumento di miocarditi nei bambini, che in molti casi sono stati più gravi del solito e hanno causato 8 decessi. Almeno la metà sono state associate al Parvovirus B19, l’agente responsabile della quinta malattia.
Secondo quanto riportato da un’analisi condotta dalla rete di sorveglianza italiana Inf-Act e pubblicata su Eurosurveillance, rivista dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), nei mesi scorsi si è registrato un aumento dei casi di infezioni da Parvovirus B19 in diversi Paesi europei, compresa l’Italia. Questo ha portato ad un aumento dei casi di miocardite nei bambini e negli adolescenti, spesso più gravi del solito.
La rete Inf-Act ha allertato tutti i centri coinvolti, riscontrando complessivamente 65 casi di miocardite da gennaio a ottobre, con un picco nel periodo estivo e una maggiore frequenza negli adolescenti e nei maschi. Circa la metà dei casi è risultata positiva al Parvovirus B19, ma un terzo dei bambini contagiati non è stato sottoposto ad analisi per ricercare l’agente responsabile, quindi è probabile che questo dato sottostimi la realtà.
È importante non sottovalutare i sintomi e agire tempestivamente. Il professore di Pediatria Alfredo Guarino sottolinea l’importanza di non ignorare il dolore al petto, soprattutto in presenza di febbre alta che persiste per più di 5-6 giorni. È fondamentale segnalare tempestivamente al medico eventuali sintomi sospetti.
Per quanto riguarda i medici, è consigliato sottoporre tutti i bambini con miocardite a test per il Parvovirus e approfondimenti sulla salute del cuore nei casi di infezioni da Parvovirus. Solo un terzo dei pazienti con miocardite è stato trattato con immunoglobuline, un trattamento che dovrebbe essere esteso a tutti i casi.
Mentre si cerca di comprendere le cause di questo fenomeno, è importante rimanere vigili e non sottovalutare alcun sintomo. La prevenzione e la tempestività nell’agire possono fare la differenza nella gestione di queste patologie.