Il 11 novembre del 2023, Annarita Taddeo è stata vittima di un tentato omicidio, ferita alla testa. Ieri, in Questura, è stato avviato un accertamento su un ciclomotore che si ritiene sia stato utilizzato dal killer per la fuga. Gli agenti della polizia scientifica di Napoli hanno impiegato circa quattro ore per condurre l’accertamento utilizzando adesivi tenaci per rilevare tracce, poiché il ciclomotore non era stato trovato immediatamente dopo il tentato omicidio.
Ora, se verranno trovate tracce, sarà necessario confrontarle con le impronte dei quattro indagati. Il procuratore Gianfranco Scarfò e il sostituto procuratore Licia Fabrizi avevano precedentemente emesso quattro avvisi di garanzia. Si sospetta che uno degli indagati abbia ferito Annarita Taddeo e utilizzato il ciclomotore per la fuga, mentre gli altri tre avrebbero fornito assistenza. Gli avvocati difensori erano presenti durante l’accertamento, confermando che le indagini sono in corso per identificare il colpevole.
Il 19 dicembre scorso, durante un blitz a Capodimonte, è stata trovata una pistola calibro 6,35, lo stesso calibro dell’arma utilizzata contro la Taddeo. Gli agenti hanno sequestrato i telefonini, il proiettile, il ciclomotore e la pistola, tutti elementi che verranno analizzati per trovare eventuali prove. Un imputato è già stato identificato come mandante del tentato omicidio, Nicola Fallarino, che sarà processato a febbraio.
La pistola trovata a Capodimonte è attualmente sotto esame della polizia scientifica di Napoli per verificare se è stata utilizzata nell’attacco contro Annarita Taddeo. Si attendono quindi i risultati sulle impronte presenti sul ciclomotore per fare luce su questo grave episodio di violenza.