Ciro Verdoliva, direttore della Asl Napoli uno, è stato uno dei protagonisti del cambiamento in merito alla sicurezza del personale sanitario. Grazie alle misure adottate, come la presenza di drappelli e videosorveglianza, il rapporto diretto con le forze dell’ordine, l’utilizzo del gps nelle ambulanze e gli avvisi estemporanei in caso di pericolo ambientale, si è registrato un calo significativo di raid e aggressioni contro medici, infermieri e operatori sanitari.
Nonostante ciò, recenti episodi di violenza hanno dimostrato che la battaglia contro l’inciviltà non è ancora vinta. In soli sette giorni, sono stati denunciati quattro episodi di aggressione, tra cui quello ai danni di un’infermiera del pronto soccorso dell’ospedale San Paolo. Anche al Cto e all’ospedale Cotugno si sono verificati episodi gravi, nonostante il trend positivo.
Il direttore Verdoliva ha sottolineato l’importanza delle misure adottate a livello regionale e nazionale per contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario. Grazie al nuovo quadro normativo e alle pene più severe per chi commette questi atti, il numero di aggressioni è in diminuzione. Tuttavia, è fondamentale continuare ad impegnarsi affinché gli operatori sanitari si sentano sempre al sicuro sul luogo di lavoro.
L’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza, il contatto diretto con le forze dell’ordine e il supporto legale offerto ai dipendenti aggrediti sono solo alcune delle misure che hanno contribuito a contenere il fenomeno. È necessario promuovere una cultura di rispetto e consapevolezza verso il sistema sanitario e i suoi professionisti per affrontare il problema alla radice.
In conclusione, nonostante i passi avanti compiuti, è fondamentale continuare a lavorare per garantire la sicurezza del personale sanitario e contrastare il fenomeno delle aggressioni negli ospedali di Napoli e non solo.