L’operazione condotta pochi giorni prima di Natale ha portato alla luce pratiche criminali come il reclutamento attraverso i social, il traffico di droga e le estorsioni sistematiche a Melito e Scampia. Coinvolti anche minori e una strategia di ostentazione del potere. Il giudizio immediato è stato richiesto per i 43 indagati coinvolti nell’inchiesta della DIA di Napoli sul clan Amato-Pagano. Gli avvocati avranno due settimane di tempo per decidere se optare per il rito abbreviato o andare al dibattimento.

L’operazione ha avuto un impatto devastante sull’organizzazione criminale operante tra Melito, Mugnano e Scampia, mettendo in luce una fitta rete estorsiva, oltre al reclutamento di giovani tramite i social e i rapporti di forza tra il “paese” rappresentato da Mugnano e il “rione” di Melito. L’indagine, avviata nel 2021, ha ricostruito l’intero organigramma del clan, con Deborah Amato, figlia di Rosaria Pagano, al vertice. Deborah, insieme al marito Domenico Romano e altri membri della famiglia, avrebbe preso le redini del clan, sfruttando anche le moderne tecnologie per attrarre nuove leve.

Il clan Amato-Pagano si è distinto per la sua capacità di infiltrarsi nei settori economici locali, esercitando un dominio incontrastato sui commercianti a Melito e imponendo estorsioni durante le festività natalizie. L’attività illecita si estendeva anche al narcotraffico, con un giro internazionale di droga che collegava la Spagna e Dubai.

Un aspetto inquietante delle indagini è emerso dal coinvolgimento di minorenni, reclutati per compiti di estorsione e spaccio, attraverso un vero e proprio “corso di addestramento”. La presenza femminile all’interno del clan ha segnato un cambiamento significativo nelle dinamiche criminali.

L’operazione della DIA ha portato al sequestro di ingenti quantità di denaro, beni di lusso e una società di noleggio auto che fungeva da base operativa per il clan. L’ostentazione del potere era al centro della strategia degli Amato-Pagano, ma alla lunga ha portato al loro indebolimento, consentendo alle forze dell’ordine di infliggere un duro colpo alla leadership criminale.

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