Un imprenditore che risulta incensurato potrebbe essere stato un “insospettabile” al servizio di un clan mafioso. È quanto emerso dalla decisione della terza sezione del Consiglio di Stato, che ha confermato l’esclusione dell’Autotrasporti Bizzarro dalla white list.

Secondo quanto riportato dalle indagini investigative e dalle testimonianze dei collaboratori di giustizia, il titolare dell’azienda sarebbe stato vicino a esponenti di spicco dei clan camorristici, pur non avendo mai avuto procedimenti penali a suo carico. Questi legami non possono essere ignorati, né considerati superati nel tempo o con cambiamenti nell’assetto societario.

Nonostante l’incensuratezza dell’imprenditore, la corte ha ritenuto fondati i sospetti di infiltrazione mafiosa che potrebbero condizionare le scelte dell’impresa. Il ricorso presentato è stato quindi respinto, confermando il pericolo di coinvolgimento con la criminalità organizzata.

Questa decisione mette in luce la necessità di vigilare attentamente sui legami tra imprese e criminalità, per evitare che la legalità economica venga compromessa. È un segnale importante che dimostra come la lotta alla mafia debba essere costante e senza compromessi.

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